Di cosa si tratta?
Il Patch Test è un esame che si esegue con l’obiettivo di andare a fondo davanti a un caso di dermatite da contatto, condizione che può avere alla base un fattore causale irritativo o allergico, come nel caso della reazione al nichel.
Come si svolge il Patch Test?
Come tutti gli altri test di rilevazione delle allergie a una specifica sostanza.
Vengono posti sulla schiena dei cerotti ipo-allergenici, contenenti esigue quantità di sostanze con un potenziale allergico.
Per non falsare i risultati, i dottori consigliano di sospendere l’assunzione di presidi come steroidi e antistaminici per almeno 15 giorni prima del test.
L’esecuzione completa del Patch Test prevede che i cerotti rimangano a contatto con la pelle per almeno 48 ore.
In questo lasso di tempo è obbligatorio evitare attività fisica pesante – la sudorazione è infatti in grado di aggravare i sintomi dell’allergia al nichel – e di esporre tale zona del corpo al sole e all’acqua.
Trascorsa questa finestra di tempo, il medico rimuove i cerotti, e osserva la reazione alle singole sostanze.
A seconda dello stato della pelle in tale momento e in base al tempo che le varie reazioni impiegano a sparire, risulta possibile parlare di una dermatite di origine irritativa o di una di origine allergica (in quest’ultimo caso è molto più ampio l’intervallo di tempo tra l’insorgenza di reazioni cutanee e la loro scomparsa totale).
Nell’immaginario collettivo è molto forte l’abitudine ad associare l’allergia al nichel con il fatto d’indossare bigiotteria che contiene questo metallo.
“Dove posso trovare il nichel?”:
La risposta relativa alla bigiotteria è solo una delle tante, dal momento che questo metallo è presente anche in quasi tutti gli alimenti. Leggi qui sotto qualcosa di più in merito.