Allergia al Nichel: Cause, Sintomi, Precauzioni e Alimentazione

Avrai sicuramente sentito parlare tante volte di allergia al nichel, e se sei su questo sito significa che hai intenzione di approfondire le tue conoscenze in merito.

Alla luce di questo aspetto, non ti resta che proseguire nella lettura del contenuto che hai davanti, dove ti verranno illustrate le principali indicazioni relative a questo problema.

Cos’è l’allergia al nichel ?

La sindrome da allergia al nichel – l’elemento della tavola periodica contraddistinto dal numero atomico 28 e noto fin dall’antichità (circa dal 3000 a.C.) – altro non è che un’attivazione del sistema immunitario in seguito al contatto di alcune parti del corpo umano con il nichel, un metallo che non ha nessun tipo di conseguenza negativa sulla salute del nostro organismo.

Nella maggior parte dei casi, il quadro sintomatologico dell’allergia al nichel si contraddistingue per l’insorgenza di dermatite da contatto.

Avremo modo di approfondire questo aspetto nei prossimi paragrafi, e in particolare in quello dedicato ai sintomi.

Le cause

Come quando si cerca di trattare e risolvere numerose altre sindromi allergiche, anche nel caso dell’allergia al nichel ci si interroga sulla causa.

Questo nodo rappresenta un punto di non poca complessità, ed esistono diverse teorie al riguardo. Ecco alcune delle più importanti.

Predisposizione genetica.

Legame del nichel con il recettore TLR4:

la correlazione tra l’allergia al nichel e il legame con il recettore TLR4 è una scoperta recente, che risale a circa 5 anni fa, ed è dovuta al lavoro scientifico di un’equipe attiva presso il polo universitario tedesco di Giessen.

Che cosa è il TLR4?

Si tratta di una proteina, che svolge la sua azione segnalando all’organismo il momento migliore per innescare il sistema immunitario. 

Questa proteina interviene quando la salute dell’organismo è minacciata da batteri, con l’obiettivo di stimolare le reazioni immunitarie.

I ricercatori che hanno portato in prima linea questa teoria hanno però scoperto un altro particolare molto importante: la parte del recettore TRL4 deputata a proteggere l’integrità dell’organismo dall’azione batterica è diversa da quella che innesca una reazione immunitaria eccessiva a contatto con il nichel.

Risulta quindi chiaro che, intervenendo in questo secondo caso, può essere possibile risolvere un problema che colpisce più di 5 milioni di persone in Italia, con una prevalenza tra i soggetti di sesso femminile.

Quali sono i principali sintomi dell’allergia al nichel? Vediamo assieme i più rilevanti.

I Sintomi

Come abbiamo già avuto modo di ricordare, il principale sintomo dell’allergia al nichel è una dermatite da contatto.

Questa condizione è contraddistinta dall’insorgenza di sfoghi pruriginosi sulla pelle, che sono visibili circa 48 ore dopo l’avvenuto contatto tra il corpo e il nichel. I sintomi dell’allergia non si limita però a questo punto.

Esistono infatti anche altre manifestazioni che, associate a quella appena descritta, possono far sospettare la presenza di una sindrome allergica al nichel.

Di cosa stiamo parlando?

Di un elenco che comprende i seguenti sintomi:

  • Oscillazioni di peso difficili da spiegare e non associate a importanti variazioni alimentari
  • Frequenti episodi di nausea
  • Insonnia
  • Mal di testa
  • Episodi di gastrite e di gonfiore addominale
  • Frequenti sensazioni di stanchezza.

Questo quadro può aiutare a definire i primi passi diagnostici dell’allergia al nichel.

Ovviamente non basta, ma è necessario effettuare altri test.

Nelle prossime righe vediamo quali sono i principali step da non dimenticare nel percorso che porta alla diagnosi di allergia al nichel.

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Patch Test per Allergia Nichel

Nel paragrafo precedente ci siamo focalizzati sull’anamnesi, senza dubbio importante quando si tratta di capire la presenza o meno di una condizione di allergia al nichel.

Per avere una sicurezza completa in merito è però necessario effettuare alcuni test per verificare l’allergia al nichel, nello specifico posso consigliarti di fare il Patch Test.

Di cosa si tratta?

Quando parliamo di Patch Test inquadriamo un esame che si esegue con l’obiettivo di andare a fondo davanti a un caso di dermatite da contatto, condizione che può avere alla base un fattore causale irritativo o allergico, come nel caso della reazione al nichel.

Come si svolge il Patch Test?

Come tutti gli altri test di rilevazione delle allergie a una specifica sostanza.

Sulla schiena del paziente vengono posti dei cerotti ipo-allergenici, contenenti esigue quantità di sostanze con un potenziale allergico.

Il paziente che decide di sottoporsi al Patch Test con l’obiettivo di chiarificare la presenza di un’allergia al nichel deve seguire alcune indicazioni relative allo stile di vita prima dell’esame.

Per non falsare i risultati, risulta consigliabile sospendere l’assunzione di presidi come steroidi e antistaminici, il tutto almeno 15 giorni prima del test.

L’esecuzione completa del Patch Test prevede che i già ricordati cerotti rimangano a contatto con la pelle del paziente per almeno 48 ore.

In questo lasso di tempo è obbligatorio evitare attività fisica pesante – la sudorazione è infatti in grado di aggravare i sintomi dell’allergia al nichel – e ovviamente di esporre tale zona del corpo al sole e all’acqua.

Trascorsa questa finestra di tempo, il medico rimuove i cerotti, e osserva la reazione topica alle singole sostanze.

A seconda dello stato della pelle in tale momento e in base al tempo che le varie reazioni impiegano a sparire, risulta possibile parlare di una dermatite di origine irritativa o di una di origine allergica (in quest’ultima contingenza è molto più ampio l’intervallo di tempo tra l’insorgenza di reazioni cutanee e la loro scomparsa totale).

Nell’immaginario collettivo è molto forte l’abitudine ad associare l’allergia al nichel con il fatto d’indossare bigiotteria che contiene questo metallo.

“Dove posso trovare il nichel?”:

la risposta relativa alla bigiotteria è solo una delle tante, dal momento che tale metallo è presente anche in alcuni alimenti. Vediamo assieme qualcosa di più in merito.

Dove si può trovare il nichel?

Questa domanda ha davvero tante risposte. Ecco le più importanti.

Bigiotteria e accessori: il nichel è uno dei principali componenti di bigiotteria commercializzata su larga scala e di accessori.

Alimenti: il nichel si può trovare anche negli alimenti.

Come abbiamo poco fa avuto modo di vedere, i sintomi dell’allergia possono riguardare anche l’efficienza dell’apparato digerente.

Gli alimenti che contengono nichel sono diversi.

Tra le numerose opzioni risulta possibile ricordare la frutta secca, alcuni legumi (p.e. le lenticchie), alcuni cereali (p.e. l’avena e il mais), il cacao in polvere, alcune specie di pesci (aringhe, salmone), frutti di mare come ostriche e cozze.

>> Lettura consigliata: Cosmetici senza nichel, guida completa su quali scegliere <<

Dieta per l’allergia al Nichel – cosa evitare

La risposta è affermativa!

Per fare in modo che il regime alimentare adottato possa essere funzionale nella lotta all’allergia al nichel, è fondamentale seguire alcune indicazioni.

  • Evitare per quanto possibile i cibi in scatola
  • Eliminare dalla propria dieta i frutti di mare
  • Diminuire l’apporto di bevande a base di teina.

Tra le opzioni consentite in una dieta senza nichel è possibile ricordare l’assunzione di bevande alcoliche e di caffè, come quella di praticamente tutte le verdure, fatta eccezione per:

  • asparagi
  • cipolle
  • porri
  • cavoli. 

Quando si parla di condimenti è opportuno prediligere l’olio extravergine di oliva (biologico), escludendo alternative come la margarina.

L’allergia al nichel è una condizione estremamente diffusa, che per questo merita di essere osservata in maniera analitica e non superficiale.

In questo contenuto ho tentato di farlo, e se sono riuscita a chiarirti qualche dubbio non posso che esserne felice, e invitarti a seguirmi anche sul mio canale video su Youtube.

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